Guai anche per la pubblicità con Elisabetta Canalis. Ecco cosa è accaduto

Non è certo un momento semplice per le VIP che prestano il loro volto a spot pubblicitari. Ultima disavventura, in ordine di tempo, è lo spot modificato in corsa per informazioni non chiare e non sufficienti relative ai benefici dell’integratore sulla pelle.

Lo spot a cui ci riferiamo è quello dell’acqua da bere Skin Care San Benedetto, che ha come protagonista Elisabetta Canalis, che ha prestato nuovamente il proprio volto all’azienda dopo la pubblicità del 2022. Ebbene, l’azienda ha dovuto correggere il tiro della pubblicità dopo l’intervento dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap), che ha domandato di effettuare delle modifiche che potessero ispirare maggiore chiarezza nel messaggio, con particolare riferimento al rapporto fra il consumo dell’integratore e i benefici sulla pelle.

Problemi per Elisabetta Canalis
Estetista.it – Problemi con la pubblicità di Elisabetta Canalis . Foto: ansa

In particolare, nel mirino sarebbero finite la durata del trattamento (4 settimane), il cui riferimento nello spot è stato giudicato non ben leggibile. Per questo motivo la società ha dovuto effettuare delle modifiche, cambiando il messaggio pubblicitario al fine di rendere ancora più chiaro ed esplicito ogni singolo beneficio.

L’acqua Skin Care San Benedetto e lo spot contestato

La vicenda parte nel momento in cui l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria settimane ha domandato a San Benedetto di fornire delle prove del fatto che il consumo di Skin Care renda la pelle più elastica. Per l’Istituto, però, le spiegazioni fornite dall’azienda sono state ritenute non sufficienti: come riporta Il Fatto Alimentare, infatti, lo Iap ha chiesto di “rendere più chiaro a quali componenti del prodotto siano riferibili i claim”.

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La pubblicità di San Benedetto finisce sotto accusa: ecco per quali motivi – estetista.it

Tuttavia, la risposta è stata ritenuta non completa e l’Istituto è intervenuto nuovamente domandando una modifica della pubblicità, cosa che è in realtà avvenuta gli scorsi giorni.

La richiesta, prosegue l’Istituto, è peraltro in linea con quanto aveva già affermato l’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa), che era intervenuta sullo stesso tema nel 2013 analizzando il Collagene Verisol (una sostanza aggiunta all’acqua minerale per ottenere elasticità della pelle). Una verifica da cui era emersa la mancanza di un collegamento diretto fra le componenti del prodotto e gli effetti sulla pelle, sancendo che “il gruppo di esperti scientifici conclude che non è stato stabilito un rapporto di causa ed effetto tra il consumo di VeriSol e un cambiamento nell’elasticità della pelle che porta ad un miglioramento della funzione cutanea”.

Ricordiamo che sul tema delle acque di bellezza è intervenuto nel 2022 anche Altroconsumo, invitando i consumatori a fare attenzione ai claim.

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