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Kohl e Kajal. Quali le differenze?

Published by
Delania Margiovanni

Quante volte entrando in profumeria vi siete imbattuti in queste tipologie di matite per occhi?
E quante sono le volte che vi siete chiesti: “qual è la differenza?”
Difficile che le commesse  vi abbiano saputo dare una risposta precisa, ma non bisogna fare di tutt’erba un fascio!
Ad ogni modo, stiamo parlando praticamente dello stesso prodotto, ciò che cambia è la consistenza e la funzionalità!

Il Kohl innanzitutto è uno degli articoli di make up più antichi della storia poiché già nell’antico Egitto veniva usato per intensificare lo sguardo.
Ciò che non tutti sanno è che in realtà il Kohl è una polvere, formata da pigmenti scuri naturali mista a talco, che offre una ottima coprenza ma soprattutto assicura una formidabile durata.
Per intenderci, Cleopatra ne faceva un largo uso, ma non soltanto per uso estetico.
La tecnica di delineare l’occhio e la palpebra con un colore scuro aveva difatti la sua funzione pratica, poiché era ottima per proteggere tale parte del viso dai raggi solari ed evitare che vi entrassero polvere ed altri agenti nocivi.

Oggi in commercio si trovano kohl sottoforma di normale matita, nella quale la polvere è stata pressata e mischiata ad altri ingredienti (non assicura sempre la scrivenza all’interno della rima inferiore), ma ne esistono ancora alcuni in polvere con applicatore in feltro.

Visto che i veri kohl sono composti da pigmenti scuri (nero o grigio), va da se che quelli proposti in versioni più “light” non hanno molto a che vedere con l’originale!

Bisogna essere molto accorti nell’utilizzo di questo tipo di prodotto poiché sbava molto al solo tocco. Quindi se non siete molto pratiche o se vi toccate spesso gli occhi, è altamente sconsigliato.

Parlando ora del kajal, c’è da dire che la sua composizione è identica a quella del kohl (galena, malachite, zolfo e grasso animale) ma ha una consistenza pastosa. Ciò ci fa immediatamente capire che si tratta di un prodotto molto più malleabile e sfumabile, ma anche meno resistente rispetto al suo gemello in polvere (infatti tende a colare).

In occidente non è molto usata la versione originale in pasta, preferendo la pratica versione a matita classica o a “matitone”, tuttavia le indiane ne fanno largo uso e lo applicano con l’apposito bastoncino in vetro o in legno (si può trovare su ebay  oppure su Amazon oppure qui).

Solitamente, all’interno della confezione della versione in pasta, si trova anche una pietra di quarzo che serve a trattenere l’umidità e a fare in modo che il prodotto resti intatto più a lungo. Un barattolino è praticamente interminabile, in quanto ne basta pochissimo e non si secca mai.
È ottimo da sfumare e per creare effetti smokey, ma è molto evanescente se non lo si fissa bene!

Curiosità e consigli.

Il Kajal ha un tratto molto più lucido rispetto al Kohl, alcuni rendono quasi l’effetto vinile, per questo può essere apprezzato per la realizzazione di trucchi particolari, mentre il Kohl in polvere è ottimo per fissare e per rendere il tratto di una semplice matita più intenso e più duraturo.

In Italia è davvero difficile trovare la versione originale di entrambi i prodotti, tuttavia qualche erboristeria potrebbe essere stata tanto furba da ordinarne un po’ dall’estero, dunque non vi resta altro da fare che cercare e rovistare, oppure ordinare on-line!

A testimonianza dell’antichità di questi due prodotti e del loro largo uso, vi basti sapere che anche ai neonati venivano colorati gli occhi con questi tipi di pigmenti.
L’usanza vuole che la pratica servisse per scacciare il male, ma lo scopo era in realtà molto più terapeutico. Gli ingredienti naturali che componevano, e compongono tutt’ora, il kohl ed il kajal  hanno una azione disinfettante che allontanano agenti nocivi che potrebbero irritare la zona perioculare.
Ciò spiega il perché ne facessero largo uso anche gli uomini!

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