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L’autoabbronzante. Cosa bisogna sapere.

Published by
Delania Margiovanni

Da quando Coco Chanel ha sdoganato l’abbronzatura facendola diventare un segno distintivo delle donne fashion che sanno godersi l’estate, lo spasmodico inseguimento del sole e di una pelle dorata è diventato, soprattutto nella bella stagione, l’obiettivo principale anche di chi vive in città o di chi possiede un colorito eburneo.

Per queste specifiche tipologie di persone abbronzarsi potrebbe risultare un’impresa più unica che rara, anche per le carnagioni olivastre che potrebbero risultare un spente se costantemente a contatto con lo smog cittadino.

L’autoabbronzante è un prodotto che può colmare tali “lacune”. Negli ultimi anni sta difatti riscuotendo moltissimo successo, soprattutto da quando la gente ha capito che non solo il sole fa male ma anche le lampade abbronzanti!

I self-tanning (Autoabbronzante) funzionano grazie ad una sostanza contenuta al loro interno, il diidrossiacetone (DHA), in grado di donare alla pelle un tono abbronzato senza la necessaria esposizione solare.

Quando è nato l’autoabbronzante

C’è da dire che tale ingrediente, di base, è naturale. Fu infatti scoperto nel 1920, durante ricerche per scoprire dolcificanti per diabetici, in quanto prodotto dalla fermentazione del glicerolo.

Dopo un trentennio di tentativi, negli anni cinquanta uscì sul mercato il primo autoabbronzante della storia che però non ebbe successo per via del colorito aranciato che donava alla pelle, estremamente antiestetico!

Fortunatamente, anni di sperimentazioni hanno migliorato notevolmente il prodotto in questione, che è diventato un must have estivo per donne e uomini. Se ne trovano di tutte le forme ( creme, spray, lozioni) e di tutte le marche cosmetiche, dalle più care alle più economiche, ma quello che forse non sapete è che il diidrossiacetone può essere tranquillamente acquistato online allo stato puro, per creare intrugli fai-da-te.

Oggi gli autoabbronzanti svolgono egregiamente il proprio lavoro ma hanno bisogno di una più che sapiente applicazione.
Ciò che bisogna sapere a tal proposito è che un errato utilizzo rischia di creare un orribile effetto a chiazze, soprattutto se la pelle non è stata preparata a ricevere il prodotto.

Come si usa l’autoabbronzante

Dovete quindi assicurarvi che l’epidermide sia pulita, asciutta, ma soprattutto omogenea. L’ideale sarebbe procedere, giorni prima, ad uno scrub per eliminare cellule morte ed evitare appunto le “pezzature” ( Scrub Viso a Confronto, consigli utili –>> https://www.estetista.it/3-scrub-a-confronto-viso.html ) , formate tra zone con cellule morte e zone con cellule rinnovate ( per informazioni su a cosa serve lo scrub QUI –>> https://www.estetista.it/a-cosa-serve-lo-scrub.html ).

  1. Solitamente, l’area alla quale si cerca più di ogni altra di donare un certo colorito è il viso (ed il collo), per questo, prima di avanzare nella stesura dell’autoabbronzante è bene mettere al sicuro capelli e vestiti per eludere le macchie.
  2. Nell’applicazione dovete essere accorti e seguire quanto riportato dalla confezione del prodotto. Ogni consistenza (gel, crema, spray  o salviette) ha il suo metodo.
  3. In generale dovete essere bravi a dosare l’autoabbronzante un po’ ovunque, tranne che su gomiti e ginocchia dove dovrete essere meno parsimoniosi. Tali parti del corpo infatti, hanno uno strato corneale più spesso ed il colore si fissa di più.
  4. Immediatamente dopo la stesura prendete un batuffolo di cotone imbevuto con dell’acqua e sfumate all’altezza delle sopracciglia, dei talloni, della radice dei capelli, dei gomiti e delle ginocchia (appunto) per rendere tutto più credibile.

Se avete ancora paura di creare delle chiazze o se avete paura che il tono della pelle non vi piaccia, optate per autoabbronzanti colorati che non vi lasceranno di certo quel brutto colorito arancione!

In caso contrario, bisogna soltanto tenere a mente che esistono prodotti con maggiore concentrazione di DHA(circa 5%) e prodotti con minore concentrazione(2/3%). Questi ultimi sono più adatti alle pelli chiare, mentre gli altri a quelle scure/olivastre.
Semplice.
Se poi vi stancate dell’effetto ottenuto niente paura…..la finta abbronzatura resterà per poco meno di una settimana, il tempo di un ricambio cellulare superficiale!

Curiosità e consigli.

Da tenere sempre a mente è che l’autoabbronzante non contiene protezioni solari, dunque è opportuno applicarne sempre uno qualora si decida di esporsi ai raggi UV.

Altra avvertenza, che solitamente è riportata anche sulle confezioni, è quella di evitare la depilazione 24 ore prima e 24 ore dopo  la stesura del prodotto.

Evitare di spalmarsi creme o altro che all’interno possano contenere alcool o agenti irritanti sarebbe l’optimum!

È importante massaggiare bene e molto accuratamente per permettere alla pelle di assorbire il prodotto, di amalgamarsi e creare la reazione chimica adatta.

Se avete una carnagione chiara e l’effetto dell’autoabbronzante poco concentrato non vi soddisfa, soprattutto sul viso, potete utilizzare un po’ di terra per enfatizzare il colorito, ottenendo un risultato molto più naturale e gradevole alla vista!

Ricordatevi, infine, di lavarvi accuratamente le mani dopo l’applicazione dell’autoabbronzante ed il gioco è fatto!

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