Un passo avanti per la moda e per l’ambiente: i resi sono diventati insostenibili. Ecco come verranno trattati da oggi in poi

Restituire un articolo in maniera del tutto gratuita potrebbe non essere più fattibile a partire da ora. Come mai questa decisione? Ecco il motivo!

Gli acquisti online sembrerebbero aver preso il sopravvento da quando è possibile provare qualsiasi tipo di prodotto direttamente a casa, dai capi d’abbigliamento agli accessori di ogni tipo, e se non si è soddisfatti del tutto effettuare il reso in maniera del tutto gratuita. Il reso gratuito, promosso specialmente dalle azienda fast fashion, non ha nulla a che vedere con la sostenibilità: dal trasporto all’energia riutilizzata per poterli renderli nuovamente vendibili, far tornare in fabbrica un prodotto di qualsiasi genere è un vero e proprio danno all’ambiente.

il reso non sarà più gratuito per gli acquisti online
cosa cambia con le politiche di reso a partire dal 2024, non sarà più gratuito – estetista.it

Le conseguenze sono più che evidenti, sia per l’ambiente ma anche per le aziende stesse, le quali si ritrovano spesso ad affrontare costi insostenibili a causa del numero alto di resi effettuati dai loro clienti. In diverse parti del mondo le aziende fast fashion, come Zara e H&M le più famose in assoluto, hanno modificato le politiche di reso invitando i clienti a effettuare il cambio o il rimborso solo presso i negozi fisici. C’è chi, invece, ha optato per un supplemento da pagare nel caso in cui l’intenzione è quella di far tornare in fabbrica il prodotto acquistato.

Cosa cambia in Italia con i resi a pagamento

Attualmente in Italia ancora non si sa nulla riguardo le politiche di reso delle grandi aziende, nonostante in altre parti del mondo, come abbiamo appena visto, hanno preso decisioni ben precise. Introdurre una commissione a chi desidera effettuare un reso è una scelta sostenibile e senza dubbio rappresenta un passo avanti per la moda.

il reso non sarà più gratuito per gli acquisti online
cosa cambia con le politiche di reso a partire dal 2024, non sarà più gratuito – estetista.it

Anche in Italia, però, questo momento arriverà: sembrerebbe che anche qui nel nostro paese le aziende fast fashion così come le piccole realtà stiano prendendo in considerazione l’idea di mettere fine al reso compulsivo dei consumatori. Son tante le persone che decidono di acquistare un prodotto di taglie differenti in modo da restituire solo la taglia sbagliata, creando danni all’ambiente e all’azienda.

Inoltre ricordiamo che esiste una legge di diritto al reso dell’Unione Europea in cui è possibile restituire l’articolo senza spiegazioni entro 14 giorni dalla data di acquisto. Questo non significa che il reso è a spese dell’azienda, anzi ogni realtà ha la possibilità di applicare le proprie politiche di reso e richiedere, quindi, al consumatore di pagare la spedizione per restituire il prodotto.

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