Niente sarà più come prima. Ecco come cambiano gli smalti di nuova generazione

Prima o poi c’era da aspettarselo: come molte altre cose del nostro mondo, anche gli smalti per le unghie stanno rapidamente cambiando.

Gli smalti di nuova generazione stanno infatti abbracciando alcune tendenze particolarmente sentite dalle consumatrici di tutto il mondo e, come tali, stanno cavalcando degli approcci più ecosostenibili, che potrebbero modificare – e non poco – i loro effetti.

Come cambieranno, allora, gli smalti per le unghie? Che cosa ci riserverà il futuro in questo senso?

smalti di nuova generazione
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Abbiamo provato ad anticiparlo: avremo ragione?

Gli smalti per le unghie: di cosa son fatti?

La prima cosa che vogliamo chiarire in questo ambito è che le prime regolamentazioni sulle formule usate sugli smalti per le unghie risalgono agli anni ’80: è da questo momento in poi che iniziarono ad essere proibite delle sostanze potenzialmente pericolose come la formaldeide e il dibutilfalato (DBP), utili per preservare e plastificare gli smalti, dando la tipica struttura che protegge lo smalto dei graffi, mantenendolo lucido a lungo.

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Come cambiano gli smalti per le unghie?

Negli anni successivi diverse altre indicazioni hanno modificato ulteriormente la composizione degli smalti fino ad arrivare alle formulazioni più recenti, prive di sostanze chimiche dannose e in grado di utilizzare solo ingredienti naturali e sicuri.

Si sono così moltiplicati gli smalti 5-Free, senza toluene, formaldeide, DBP, resina di formaldeide e canfora, così come gli smalti 7-Free, che fanno a meno di altre sostanze chimiche, e quelli 10-Free, che fanno a meno anche di altri ingredienti potenzialmente allergizzanti.

Gli smalti di nuova generazione più ambiti

Oltre a rispondere alle leggi sulla sicurezza delle sostanze utilizzate, a contribuire a modificare l’approccio produttivo sugli smalti sono state anche le richieste delle consumatrici, ben consapevoli che lo smalto è un cosmetico molto particolare, più vicino al mondo delle vernici.

Il risultato è una gamma di smalti di nuova generazione che sono una vera e proprio eccellenza nell’uso delle materie prime naturali. Si consideri, per esempio, gli smalti Formula Pura di Deborah Milano nei quali la nitrocellulosa, che garantisce il film continuo dello smalto, è stata sostituita dal cotone mentre alcuni solventi come il butilacetato sono stati sostituiti da estratti di barbabietola o canna da zucchero.

Si pensi anche a Lakur, di LondonTown: l’azienda americana ha infatti realizzato un prodotto ad altissima tollerabilità, vegano, senza glutine, cruelty free, a base di oli naturali ed elementi botanici che nutriscono, idratano, rinforzano e riparano unghie, mani e cuticole.

Tra gli altri esempi che stanno andando per la maggiore c’è il Kind & Free Nail Polish colore Ray of sunshine di Rimmel, con il 70% di ingredienti naturali, ultra delicato, così come le formulazioni Long Wear Polish di CND.

Voi che ne pensate? Avete mai prestato attenzione a questo aspetto? Acquistate gli smalti per le unghie anche sulla base degli ingredienti con cui sono stati realizzati?

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