L’app che ha rivoluzionato il nostro modo di fare acquisti. Ma è davvero affidabile?

Esiste un’applicazione che spopola oramai da qualche tempo e che è diventata la bussola per orientarci meglio negli acquisti. Con la promessa di renderci tutti più consapevoli di quello che compriamo, in molti si sono fidati, e hanno installato l’applicazione. Ma sarà veramente così affidabile? Cerchiamo di fare chiarezza sull’utilità che la tecnologia ci offre.

Scopri se le app per i cosmetici sono affidabili (Estetista.it)

Negli ultimi anni numerose applicazioni sono venute in nostro soccorso nel migliorare diversi ambiti della nostra vita. Una vera e propria rivoluzione che ha toccato anche l’ambito degli acquisti. Con un’app si può trovare un automobilista che ti porta dove chiedi, in tempi più rapidi, trovare mete turistiche, affittare camere di hotel, trovare libri usati che mai avresti trovato nel mercatino di provincia, ma la cosa più importante e che ci permette di valutare, confrontare e scegliere in base alla qualità e al costo.

Anche nel mondo del make up, e in generale per la cura del corpo e dalle persona, ha visto la nascita di numerose applicazioni più o meno utili. Ma ci chiediamo: l’utilizzo tecnologico può renderci veramente la vita più semplice?

Le app da provare

Online sono presenti alcune applicazioni che possono essere utilizzate per provare virtualmente dei make-up prima di realizzarli nella vita vera, e magari fare dei pasticci. Utili anche per capire cosa è meglio per te: un determinato colore di capelli, o la tonalità di rossetto giusta. Ma che puoi utilizzarle anche solo per divertimento, per scoprire per esempio, come staresti con un  look diverso o con un determinato make- up. Sono quasi tutte gratuite, semplici da utilizzare e intuitive.

La più popolare è sicuramente FaceUp che  conta oltre 500 milioni di download. L’applicazione mette a disposizione una serie infinita di filtri per il foto ritocco, ma si è diffusa grazie agli effetti che permettono di cambiare sesso, invecchiare, effettuare confronti con celebrità o cambiamenti del volto.

Tra le migliori app del genere troviamo anche Perfect365, che permette di personalizzare completamente il tuo trucco: incarnato, occhi, labbra.  Con pochi tocchi, si possono applicare su un viso modelli di make-up predefiniti, ispirati anche a quelli sfoggiati dai vip famosi.

Oltre l’effetto è molto importante saper orientaci sui prodotti da acquistare e quindi conoscere composizione e materie prime di un prodotto cosmetico. Leggendo attentamente l’etichetta, si può avere la piena consapevolezza di che tipo di sostanza si è acquistata. E se l’interesse verso il bio e le materie più naturali è in continua crescita capiamo come un’applicazione che ci elenchi gli ingredienti di un prodotto e li valuti in base al loro impatto sulla salute sia la rivoluzione che tutte cercavamo. O forse no?

La popolare app per valutare gli ingredienti dei prodotti per il corpo funziona?

Stiamo parlando dell’app Yuka. Nata nel 2017, oramai è sullo smartphone di tutte. Permette di scansionare il codice a barre di cibi e prodotti per il corpo per avere una valutazione degli ingredienti che li compongono e del loro effetto sulla salute. La valutazione è effettuata è data da un pratico semaforo. Quindi il verde è ok, l’arancione è mediocre, il rosso è scarso. Quando Yuka incontra un prodotto che valuta come rischioso, quindi rosso o arancione, offre all’utente soluzioni alternative che considera più salutari. All’apparenza sembrerebbe un’innovazione veramente utile, ma se andiamo a guardare nel dettaglio forse possiamo scoprire che non è tutto così semplice.

(Estetista.it)

La falla che ha l’app Yuka

Molti prodotti, di ottima fattura e ingredienti spesso vengono considerati scarsi. Perché? I cosmetici per preservarsi da muffa hanno bisogno dei conservanti. E’ praticamente impossibile trovare un prodotto totalmente naturale. Andrebbe a male in pochi giorni! Il problema è che i conservanti vengono considerati dall’applicazione come dannosi, e quindi da bollino rosso. Inoltre Yuka non considera la quantità degli ingredienti, perciò raggruppa per prima cosa quelli che considera scarsi e nocivi, dando l’impressione che il prodotto ne contenga molto. In realtà i conservanti sono presenti in una minima parte, e sicuramente in una percentuale che scientificamente viene riscontrata non nociva.

La conclusione è che bisogna sempre stare attenti all’Inci dei prodotti, e che alche la tecnologia può darci una mano incredibile, ma valutiamola anche noi con un occhio più clinico. Usiamo quindi Yuka per capire se in un prodotto può esserci  qualche ingrediente a cui magari siamo allergici o che comunque vogliamo evitare.

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