Inarrestabile ascesa dei corsetti. Credevamo di essercene sbarazzati ed invece

Tra i trend da tenere sicuramente d’occhio per le prossime stagioni c’è sicuramente l’ascesa di un capo che credevamo essere morto e che invece è tronato sulle passerelle e anche addosso ai vip più cool. Stiamo parlando del corsetto. Uno dei capi sicuramente più controverso nella storia della moda. Odiato e amato. Vediamo insieme come inserirlo nel nostro outfit e valorizzarlo al meglio in vista di una primavera estate molto seducente.

Il ritorno del corsetto (Estetista.it)

Ritorna in maniera trionfale nelle passerelle di tutto il Mondo il corsetto, capo dal profondo valore storico. Oggi ovviamente la chiave di lettura è stata stravolta rispetto al passato. Non è più uno strumento di costrizione ma bensì di ardore e seduzione maliziosa. Può essere stuzzicante provare ad indossarlo, e delle per alcune scatta un amore che va oltre le mode. Ma le variazioni che il corsetto ha subito nel corso degli anni sono numerose e vanno prese in esame.

Un’accessorio odiato e amato

Sembrerebbe che la prima ad indossarne uno fu Caterina De’ Medici nel 1500 rendendolo subito popolare. Il corsetto infatti andava a modellare le forme e le curve delle donne. Il punto vita diventò il centro focale e avere un vitino sottilissimo era fondamentale per essere considerate belle e seducenti. Ma non solo. Per molti anni è stato simbolo del patriarcato ed di un certo stato morale e dignitoso. Emblematica è la scena del noto film “Via col Vento” dove la protagonista, la nobile Rossella, si fa stringere il corsetto dalla domestica il più stretto possibile per avere un vitino da vespa!

Negli anni ’50 del 900 il corsetto diviene più corto e facile da portare per le donne che incominciavano a liberarsi da abbigliamenti costrittivi. Tra i promotori di una moda più libera ci fu sicuramente Coco Chanel.

Negli anni settanta Elizabeth Stuart Phelps, attivista e scrittrice statunitense, incitò le donne a dar fuoco ai loro corsetti. Erano gli anni della liberazione del corpo femminile, anche dai reggiseni. ll corsetto diviene quindi simbolo anti- femminista per eccellenza. Simbolo di costrizione femminile.

Ma se le mode tornano ciclicamente anche per il corsetto è così, tant’è che negli anni ’80/’90 ci fu un’ondata di bustini nelle collezioni di svariate case di moda:  da Vivienne Westwood a Jean Paul Gaultier – che vestì Madonna con l’iconico corsetto in satin rosa. Quindi non più capi nascosti ma ben visibili e sexy.

 

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Oggi la popolarità del corsetto corre tra le nuove generazioni che negli anni ’90 non hanno vissuto l’ondata dei bustier stile Madonna. Un ritorno che i maggiori stiliti ci hanno proposto in maniera originale e riadattata ai tempi.

Il corsetto oggi come simbolo di libertà?

Si può sicuramente affermare che oggi il concetto legato al corsetto si è radicalmente invertito rispetto al passato, diventando anzi simbolo di libertà e sensualità femminile. Nelle sfilate Versace si  notato un ripudio di bustini in latex piuttosto che in pelle in una visone molto sensuale della donna. Anche le sfilate Gucci non sono state da meno, dove il bustino è arricchito da pizzi e lustrini.

Kim Kardashian in Versace (Estetista.it)

Come indossarlo

Oggi vediamo i capi over size accompagnati da pezzi super aderenti, questo proprio per conferire armonia al look. Il ritorno dei pantaloni con vestibilità ampia ha inevitabilmente aperto la possibilità di indossare top corti e corsetti. E’ proprio l’estetica che strizza l’occhio agli anni ’90 a darci grande margine di scelta. Il corsetto sembra perfetto come sotto giacca o sopra ai jeans un pò larghi e strappati. Ce ne siamo innamorati sopra una  tube skirt a vita alta con spacco frontale.

 

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 Il corsetto oramai è un capo estremamente versatile. In sostanza non puoi non averne almeno uno nell’armadio.

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