Puoi avere risultati o scuse, non entrambi! Il motto del Functional Training!

Quando vado in vacanza, soprattutto se parto per le ferie estive dove mi attendono  3 o 4 settimane nello stesso luogo, sono solita cercare una palestra dove rifugiarmi a fine giornata. Lo so che sono ferie, lo so che dovrei rilassarmi e che anche il fisico ha bisogno di riposo… ma mi rilasso di più a pensare che posso godermi le specialità culinarie della zona perché a fine giornata mi attende un bel tapis roulant!

 

Siccome poi devo raccontare di tutte le varietà di fitness che provo, non posso certo rifugiarmi nella solita Zumba, devo trovare qualcosa che mi dia del materiale nuovo, degli effetti diversi sul mio corpo, qualcosa che mi faccia smaltire arrosticini, sfogliatelle, mezze maniche allo scoglio, ciambellone con la nutella e bocconotti.  Quest’anno ho superato ogni previsione e ho trovato il Functional Training!

Il mio istruttore si chiama Marco e mi ha fatto subito capire la regola base: poche chiacchiere!

 

Già il tono mi sembrava minaccioso, ma ormai mi sentivo abbastanza allenata, in fondo pratico diverse discipline… cosa poteva mai attendermi di così terribile? Ecco, mi attendeva una lezione con lui e la consapevolezza che quest’incubo sarebbe durato un mese!

 

Quali sono le caratteristiche della sua lezione?

dimensioni kettlembell
kettlembell

Lo strumento che fa da protagonista durante la lezione è il kettlembell. Per noi comuni mortali, appare come una palla di metallo (dimensione di una noce di cocco per intenderci) sulla cui sommità è attaccato un manico. In base a quanto si è allenati, il peso varia. A me ha fatto usare quello da 8 chili (dimensione schiappe!).

Gli esercizi sono svariati ma anche quelli più semplici come gli squat (il classico piegamento sulle ginocchia) con in mano il kettlembell tenuto a gomiti stretti  si trasformano: si percepiscono sensazioni forti, come se l’addominale prendesse fuoco e se i quadricipiti uscissero dalle gambe!

 

Un altro esercizio è di tipo ondulatorio, si impugna il kettlembell a gambe divaricate e si fa oscillare con la schiena piegata e le braccia morbide, facendolo partire da sotto il bacino e facendolo arrivare con le braccia tese e la schiena dritta a livello degli occhi. Direi che questo è abbastanza sopportabile!

Mantenendo la stessa posizione si può portare poi il kettlembell dall’altezza del petto e fin sopra la testa, con le braccia tese e qui, all’ennesima ripetizione, inizia il crollo strutturale!!!
Insomma vi allego un piccolo video del mio istruttore… per darvi un’idea … vi  garantisco sembra semplice eseguito da lui…ma sembra e basta!

In una lezione tipo, gli esercizi con il kettlembell si alternano in un percorso circolare misto dove i partecipanti alla lezione iniziano con un esercizio del percorso che si scambiano al grido di battaglia di Marco! Quindi si alternano piegamenti sulle braccia, sollevamento pesi, esercizi per i tricipiti e degli esercizi particolari con una corda che passa intorno ad un palo. La corda ha due manici e ve lo anticipo…ogni spiegazione sarebbe riduttiva! Vado direttamente di video!

Insomma è veramente un percorso di guerra! Al termine si è esausti, però devo dare a  Cesare quello che è di Cesare e a Marco quello che è di Marco: io dopo dieci giorni di lavoro in palestra, weekend esclusi, in controluce e dalla giusta angolazione posso dire che i miei quadricipiti assomigliamo molto di più a dei quadricipiti!

 

A settembre non sarò qui e non potrò continuare lezione con lui, mi dispiace, ma sono anche sollevata. Sapete perché? Porterà in palestra la ruota di un trattore per insegnare a tutti a sollevarla senza sforzo! E mentre a questa rivelazione lo sgomento ha fatto da padrone in sala, io mi sono solo chiesta: a cosa servirà mai nella vita imparare ad alzare la ruota di un trattore? Ed è qui che il fitness entra in una dimensione spirituale e ci fa ricordare che dietro ad ogni cosa c’è sicuramente celato qualcosa di più grande… e più grande della ruota di un trattore proprio non oso immaginare!!

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